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martedì 27 ottobre 2015

Out of Control: i compromessi del Digital Foundry e le recensioni su Halo 5: Guardians


Era solo questione di tempo e le sensazioni, non troppo entusiastiche, nell'aria. Tutti ne parlano, c'è chi lo sta già idolatrando e chi, invece, ha optato per una sensazionalistica propaganda negativa ai danni di Halo 5: Guardians. Per carità, ogni pensiero, recensione, commento apparsi nei vari siti specializzati sono comunque soggettivi e, come in tutte le cose, c'è chi le apprezza e chi non le apprezza.

A me un gioco può piacere, mentre ad un mio amico no: è tutta una questione di gusti personali. Fin qui nulla da obiettare se non fosse per alcune idiosincrasie che ho notato leggendo le varie recensioni su Halo 5: Guardians, la nuova esclusiva per Xbox One.

Non discuto dei voti ma del metro di giudizio utilizzato da alcune redazioni, che ho trovato a dir poco "scellerate". La trama del nuovo Halo ha spezzato in due la critica, c'è chi la sta amando e chi invece l'ha trovata "lineare e poco profonda". In altri casi ho letto di poche novità per la serie (Agent Locke è forse passato inosservato, così come la storia su Master Chief, traditore o incastrato?), altri invece che lamentavano un taglio troppo netto con il passato quasi non si trattasse più di Halo.

343 Industries ha fatto pienamente centro quindi, perchè non ho mai visto una così poco uniformata critica nei confronti di un videogioco. E credetemi, questo è un aspetto assai positivo, perchè significa che la storia della campagna per giocatore singolo è così frastagliata, variopinta e ben narrata che c'è gente che non l'ha capita, l'ha capita a metà o è entrata perfettamente nei panni di Chief, Lock e compagnia bella.

Come per tutti i romanzi, tale divisione della critica specializzata non fa che alimentare curiosità nell'ultima creazione dei 343 Industries, che porta il videogiocatore alla scoperta, diretta, di quel che accade nel mondo di Halo 5. 

Halo 5: Guardians e il pomo della discordia...
Tra alti e bassi la campagna sicuramente vi sorprenderaà (o vi lascerà completamente indifferenti...), ma solo giocando si può scoprire l'essenza di questa monumentale produzione. Ma non si può però bocciare un gioco senza farne prima un'analisi accurata, oggettiva, imparziale, lasciando per un attimo considerazioni personali (sì amo la serie, no non sono un fan di Halo, oddioi questa è una IP esclusiva per Xbox One! Ma io detesto Microsoft e Xbox...) e cercando di focalizzarsi unicamente su quello che molti media locali e internazionali sfugge ultimamente: il videogioco.

Perchè un conto è argomentare i motivi per cui un gioco non è piaciuto, un conto è dire per partito preso "questo Halo 5 è il peggiore di sempre" senza dare spiegazioni in merito.

Verissimo che si tratta di uno dei giochi più attesi per l'utenza Xbox e, più in generale, per gli appassionati puri del videogioco, ed era lecito che catalizzasse tutta l'attenzione dei principlai siti di informazione, ma proprio per questo per un titolo così imponente andavano fatte analisi che vanno ben oltre alla canonica recensione, quasi si trattasse dell'ennesimo giochino semi sconosciuto.

Così, un po' per svogliatezza, un po' per faziosità, il voto generale su Metacritic si è attestato attorno all'86 su 100 grazie ad alcune recensioni negative. Non che il voto sia malvagio, anzi, ma come fu per Forza Motorsport 6 sono bastate due voci fuori dal coro per abbassare la media voto. Voci fuori dal coro che stanno quasi a dire: "guardate, questo gioco è stato sopravvalutato e vi spieghiamo perchè, noi non siamo come tutti quelli che elogiano un videogame per il solo nome".

Il bastion contrario che in realtà adotta una politica mirata e precisa, quella "voce fuori dal coro" che cerca di mettersi in mostra nel marasma mediatico e che punta alla negatività per attirare click e utenti. E' il caso del portale Destructoid che ha letteralmente bocciato Halo 5: Guardians definendolo addirittura come il peggior capitolo della serie. Io sarei anche d'accordo se si motivasse nel dettaglio la bocciatura, ed è troppo semplice additare la trama come "insensata, piatta, lineare, scontata" se poi non si offrono incipit specifici.

E questo è un problema, tra le altre cose, del 90% dei giochi, soprattutto quando parliamo di sparatutto in prima persona. Cosa dire della serie Call of Duty allora? Vi ricordate negli ultimi anni di un capitolo non soporifero? Un capitolo dalla trama ricca e interessante? Eppure il gioco è sempre stato premiato dalla critica.

Ma la cosa che mi ha fatto storcere il naso è come Destructoid ha trattato Halo 5 e Killzone: Shadow Fall, e questo è il risultato:


Dunque è proprio vero che nella maggior parte dei casi si utilizzi la soggettività piuttosto che l'obiettività nelle recensioni, e dire che il "giornalista" dovrebbe mantenere solo una certa imparzialità. 

Uno stacco così netto rispetto agli altri giudizi della critica fanno riflettere, e non poco, con la risultante che tale mossa sia stata studiata ad hoc per "parlarci sopra".

Avevo riportato un caso simile (questa volta Games Radar) con Forza Motorsport 6, altra esclusiva Xbox One, giusto per farne un paragone diretto:


Prediligere le esclusive PS4 rispetto a quelle Xbox One? Potrebbe anche darsi... e i casi non si fermano solo a questi due videogames ma possiamo continuare citando Sunset Overdrive vs Infamous: Second Son, Gears of War Ultimate Edition vs The Order 1886 e via discorrendo. Attenzione però, mi riferisco alle recensioni "di rottura" e non alla casistica media.

E curioso anche constatare come quella che dovrebbe essere la testata ufficiale Xbox abbia bocciato Forza Motorsport 6 prima e Halo 5: Guardians poi (sebbene quest'ultimo solo in parte). Vi do' una dritta: controllate chi è l'editore attuale dell'allora Xbox Official Magazine e capirete il motivo di tale astio... vi semplifico il lavoro dicendovi che "stranamente" la recensione di OXM su Forza Motorsport 6 sia assente mentre è presente quella di Games Radar:

Ma il non plus ultra dell'accanimento mediatico, per l'ennesima volta, parte da quel Digital Foundry che non perde un giorno per di dare addosso a Xbox One. Ogni scusa è buona, ogni analisi mostra una faziosità senza precedenti, considerando anche due fattori peculiari: ai tempi di Xbox 360 e PlayStation 3 le analisi erano molto più soft sebbene Xbox 360 abbia mantenuto la leadership quasi fino alla fine sulla qualità tecnica delle produzioni di terze parti, ma il DF non ha mai calcato la mano più di tanto come fa invece con l'attuale generazione di console, in secondo luogo ogni recensione tecnica per i giochi Xbox One è fatta con una minuziosità che non si trova per quelle PlayStation 4.

Non c'è gioco che scampi alla mannaia del Faulty, ogni titolo che riporti la dicitura "Xbox One" viene visto come il gfestival del compromesso, dell'incapacità della console di Microsoft nel gestire texture, filtri, frame rate, risoluzione se non con "vistosi tagli" causati dalla pochezza della GPU, la lentezza della memoria e, ma sì mettiamoci anche dall'ingombrante alimentatore (tanto tutto fa brodo...).

Ebbene, dopo la scelta di Eurogamer.net di abolire i voti in concomitanza dell'arrivo di The Order: 1886 (oh, chissà perchè poi...), la redazione anglosassone introduce l'innovativo "cosa funziona e cosa non funziona" durante una ricchissima analisi di Halo 5: Guardians.

Prima stranezza: il DF nell'analisi pre-lancio aveva esaltato la qualità generale del gioco di 343 Industries, facendo i complimenti alla software house per l'ottimo utilizzo della risoluzione dinamica (che raramente toccava i 1080p pur mantenendosi nella quasi totalità delle volte a 1344x1080p), scelta che ha permesso di mantenere i 60 fotogrammi per secondo fissi, più una corposa scelta di tecniche di rendering all'avanguardia come il phisically based rendering sugli oggetti, effeti di luce pre-calcolati e compagnia bella.

Con la build finale invece, il DF ha quasi ritrattato gli elogi dell'analisi preliminare cercando, mestamente, tutta una serie di contro che lasciano spiazzato il lettore. Come l'Agenzia delle Entrate che fa pelo e contropelo a chi magari evade un euro, il DF ha fatto una lista di tutti i compromessi utilizzati dai 343 Industries pur di mantenere la fluidità sui 60fps. E manca un riassunto di quante volte il gioco va in sub-HD, quante volte in Full HD o risoluzioni ibride. Come mai? Scommetto che Halo 5 mantiene il più delle volte i 1344x1080p...

Alti compromessi su Forza Motorsport 6, perchè è giusto che sia così!
E qui, come quanto accaduto anche per Forza Motorsport 6, possiamo ammirare la "lista della spesa" con frasi tipo "la GPU di One", "non gravare sulla GPU", "per via di limitazioni tecniche di Xbox One", "come già dimostrato la netta inferiorità della GPU di Xbox One".

In pratica nonostante il risultato ottenuto, a tratti incredibile visti gli ambienti aperti e quanto accade su schermo, considerando i granitici 60fps, si cerca sempre di minimizzare le capacità della console per farne apparire più evidenti i difetti.

E già che mi titoli "cosa funziona e cosa non funziona" nell'articolo mi stai apertamente dicendo che qualcosa non va...

Peccato che di compromessi anche PS4 è piena, così come lo sono TUTTI i giochi che escono su console e PC, tablet o smartphone. Per forza di cose esiste ed esisterà sempre un compromesso per far girare egregiamente una produzione videoludica (ricordo ancora i tempi in cui Crysis su PC girava con forti tagli poichè ai tempi non esisteva ancora un hardware potente per farlo girare al massimo dei settaggi...).

Perchè con Halo 5: Guardians il Digital Faulty c'è andato giù pesante? Perchè non ho mai letto di analisi tecniche similari così negative per produzioni apparse su PS4? Perchè non ritrovo pro e contro, cosa va e cosa non va nelle recensioni su Infamous: Second Son, Driveclub, Killzone: Shadow Fall o The Order: 1886?

Aggiungo le "dimenticanze" nel citare anche il 4xMSAA di Forza Horizon 2, le sviste sulla presenza o meno del physically based rendering di Rise of The Tomb Raider o l'incremento a 24 vetture di Forza Motorsport 6.

Physically based rendering sì, no, forse? L'accendiamo DF?
Come è possibile che per Halo 5 si vadano ad analizzare ombre, effetti particellari, animazioni, alpha blending ed effetti pre-baked mentre su un Infamous: Second Son non sono riusciti a vedere che anche lì gli effetti di luce erano precalcolati, senza riflessi delle ombre e con la "limitazione" dei 30fps? Perchè su The Order: 1886 non hanno sottolineato la mancanza di riflessi nelle superfici riflettenti come specchi d'acqua, pozzanchere o vetri opachi? Perchè su Killzone: Shadow Fall non viene fatta menzione che non si combatte mai contro più di cinque nemici contemporaneamente? E mi fermo qui perchè la lista di "compromessi" è davvero spaventosa, senza poi dimenticare anche tutti i downgrade che hanno subito questi giochi solo per la smania di Sony di dire "vanno a 1080p". Eccetto il multiplayer online di Shadow Fall ovviamente. Con il compromesso del frame rate mai fisso a 60.

Vedete, è così facile cercare "compromessi" in un videogioco, perchè un videogioco è realizzato proprio partendo dai compromessi, soprattutto quando guardiamo in ambito console, dove l'hardware è limitato nel tempo.

Poi vanno ad elogiare la Uncharted Collection che è un copincolla dei vecchi capitoli ritoccati solo in alcune texture, effetti, risoluzione e frame rate (ma stessi asset, stessi poligoni) e che dimostra la potenza di PS4 o esaltano un gioco su binari con quattro personaggi a 19 frame per secondo come Until Dawn dicendo addirittura come il gioco fosse un atto di forza di PS4. E certo, ora è tutto più chiaro, caro DF: mai un espediente sulla super PS4 ma invece forti limitazioni su Xbox One. 

Peccato che i fatti dicano il contrario, con miglior frame rate su One, 1080p in molte produzioni senza tagli (vedere Mad Max e gli ultimi giochi che non siano Star Wars: Battlefront) e migliori filtri da due anni a questa parte.

Meglio i 1080p che filtri migliori cit. Digital Faulty
Ed ecco proprio la ciliegina sulla torta: il DF lamenta il fatto (venendo anche corretti da uno sviluppatore...) che su PS4 "incredibilmente" i filtri su texture ed effetti in generale siano peggiori sulla console di Sony. Bene, dopo due anni si sono accorti che qualcosa non andava.... hanno prediletto i 1080p rispetto alla ricchezza di filtri, spesso assenti su PS4 come il filtro anisotropico (che tanto leggero non è, checchè ne dica qualche esperto da forum...) e che ho continuamente riportato sia su questo blog che su altre realtà. Ma ero quello cieco, il fazioso pro Xbox che non voleva ammettere una maggior definizione su PS4, quei filtri erano solo nel mio immaginario e nei crushed black di Xbox One.

Analisi tardiva, ma che finalmente aprirà gli occhi a qualche fan fin troppo convinto di avere con PS4 una super console: già una super console che per arrivare ai 1080p e mantenere un frame rate spesso ballerino ha come compromesso quello di tagliare in effetti e filtri...

E' bene che lo sappiate: il filtro anisotropico impatta sul frame rate in generale, pensate ai giochi, già poco performanti in termini di fluidità su PS4 (anche se qualche eccezione esiste) quanto avrebbe inciso l'AF: esperienze prossime agli 0 frame?

X-Rays


venerdì 16 ottobre 2015

Out of Control: La campagna marketing del DF sulla Uncharted Collection e le dichiarazioni (assurde) di Alan Kertz di EA DICE


Giorni caldi, caldissimi questi e non per un autunno che mostra temperature ancora sopra la media. Le attenzioni su Halo 5: Guardians hanno giustamente monopolizzato tutti i media, dato che stiamo parlando di uno dei titoli puù attesi per console, in particolar modo su Xbox One.

Il quinto capitolo di una delle saghe più amate si preannuncia essere come il più grande, grosso e bello mai realizzato prima dai 343 Industries, e non c'è giorno in cui non manchino notizie relative ad Halo. Grande attenzione (e successo) anche sulla campagna marketing del gioco nota come Hunt the Truth, un modo nuovo per pubblicizzare un prodotto inserendo elementi sulla trama interessanti, spoiler e "false" testimonianze che servono per sviare i pensieri dei fan: Master Chief traditore o meno? Lo sapremo tra pochi giorni, questo è poco ma sicuro.

Un viral marketing ben congeniato da Microsoft che finalmente ha dimostrato anche di saperci fare quando intende promuovere senza limiti un suo prodotto.


Ma come si fa a "rispondere"alla mastodontica Hunt the Truth e focalizzarsi su altro? La risposta ce la offre Eurogamer, ancora una volta grazie al Digital Faulty (ex Digital Foundry) che ha, con analisi mirato, tentato di focalizzare l'attenzione dei suoi lettori sulla Uncharted Collection, la "killer application" di PS4 per questo Natale, che si accosta ad un'altra produzione di rilievo: lo spettacolare e mirabolante Until Dawn. Anche per questo fine anno infatti i giocatori marchiati dal "greatness awaits" avranno esclusive invidiate da tutti e potranno mettere mano a un gioco sui binari per una esperienza cinematografica senza paragoni e addirittura alla remaster a 1080p di tre vecchi giochi apparsi su PS3. Niente male davvero.

Senza troppi peli sulla lingua il buon DF ha infatti realizzato un poker di splendidi articoli che hanno coperto tutte le fasi della Uncharted Collection: analisi pre-lancio con la demo messa a disposizone dai Naughty Dog, il Face Off del primo Uncharted, il Face Off del secondo episodio e il Face Off di Uncharted 3.

Non un articolo unico, bensì quattro speciali indispensabili per accomunare le due parole "Uncharted" e "1080p su PS4" che facilmente i BOT di Google indicizzano per portare in testa alle ricerche un DF alla disperata ricerca di click.


Inutile dire che per tutti e quattro gli articoli c'è l'esaltazione per un semplice porting a 1080p (ma comunque a 60fps, cosa non di poco) che non offre nulla di nuovo al giocatore, con asset grafici riciclati, assenza di multiplayer online, nessun bonus aggiuntivo e solo qualche miglioria sul lato estetico (una manciata di texture ad alta definizione, miglior utilizzo di filtri e illuminazione). Nemmeno a dirlo ciò ha di fatto esaltato il DF che sembrava aver messo mano su chissà quale produzione, così esaltati da questa Collection che addirittura per il sito gemello VG247.com si è preso Uncharted 2 come hands-on di Uncharted 4, nonostante il redattore avesse espresso che il gioco "sapeva di già visto".

Insomma, una così mirabolante leccornia tecnica che c'è chi scommetteva, giocando a Uncharted 2, di provare a tutti gli effetti il quarto capitolo della serie in arrivo nel 2016 su PS4.

Non sto scherzando:


Cosa è accaduto al povero redattore? Ovviamente nulla, è rimasto al suo posto nonostante il grossolano errore perché, in certi ambiti, "si può sempre sbagliare". Giusto dare una seconda opportunità a chi non conosce una serie, ci fa uno spettacolo spacciando il gioco per un altro, ma alla fine l'obiettivo è sempre lo stesso: raccogliere click, con gaffe o meno.

Che poi la credibilità di certe fonti e di certi autori venga meno poco importa, l'importante è attirare persone e flame! E lo chiamavano giornalismo... addirittura "specializzato", già specializzato in fandonie!

Torniamo un attimo al DF però: un articolo a settimana, per quasi un mese intero per coprire la Collection di Uncharted. Nulla di male in tutto ciò se non fosse per il solito discorso di "un peso e due misure".

Alla domanda "accadde lo stesso con la Halo: The Master Chief Collection" la risposta è purtroppo negativa: No, il DF non fece quattro analisi discinte per ogni capitolo compreso nella Collection ma ci fece un Face Off dedicato ad Halo 2: Anniversary e uno per gli altri tre restanti.

Riassumendo: Uncharted Collection ben quattro articoli per tre giochi, Halo Collection due articoli per quattro giochi (o, se preferite, tre articoli per cinque giochi se integriamo Halo 3: ODST arrivato postumo come regalo per la Collection)

Eppure tutti e quattro gli Halo contenuti nel cofanetto della Master Chief Collection hanno goduto comunque di un restyling con boost di risoluzione a 1080p e 60 fotogrammi per secondo (Full HD ibrido in Halo 2: Anniversary per via del doppio engine utilizzato, ossia originale Xbox e versione inedita che è possibile cambiare in qualsiasi momento in tempo reale). E poi c'era anche l'online, sebbene al lancio fosse piuttosto problematico, ma integrare quattro giochi in uno, con due capitoli derivanti dalla prima Xbox ha messo a dura prova il net code di 343I e infatti...

Inoltre una differenza di non poco conto: Halo Collection veniva venduto a prezzo budget (40 euro) mentre la Uncharted Collection è venduta a prezzo pieno (circa 70 euro). Quando le differenze erano per il DLC di Destiny aggiuntivo in edizione PS4 però... non si sorvolò su questo punto, anzi venne sottolineato proprio in termini di peculiarità:


Altro fatto curioso: spesso e volentieri il DF torna sulle analisi dei giochi testati per PS4 dopo l'arrivo di patch, cosa che non fa regolarmente invece coi titoli per Xbox One, a meno che non si chiamino The Witcher 3 (e le analisi fatte sono quelle quando le patch migliorano il gioco su PS4).

Come al solito le tempistiche e il modus operandi del DF sono "strane", coincidenze che qualche sospetto lo portano anche ma sono sicuro che si tratti proprio di sforunate coincidenze...

Ma lasciamo perdere il bersagliato DF e concentriamoci adesso sulla notizia del giorno, o della settimana: tutti i principali siti di informazione (?) videoludica stanno riportando un tweet dell'8 ottobre di tal Alan Kertz, gameplay designer di EA DICE (e badate bene a quel gameplay designer, che c'entra poco o nulla con la programmazione del gioco vero e proprio) secondo cui "Xbone" (termine dispregiativo utilizzato per identificare Xbox One) è un hardware inferiore rispetto a PS4 e che le future DirectX 12 non serviranno a nulla per colmare il gap tra i due sistemi.

I titoli dei vari portali riportano più o meno così: Per EA DICE Xbox One ha meno potenza di PS4 e le DX12 non porteranno benefici". Cambiate qualche sinonimo e avrete il titolo per tutte le testate giornalistiche (?).

   
E la sua sparata sulle DX12:


E quanta ironia poi....


Secondo l'esperto in tool di sviluppo ed engine, nonchè profondo conoscitore di hardware per console, Kertz rivela a tutti che questo è un dato di fatto, poichè anche in Battlefield 4 e non solo nell'imminente Star Wars: Battlefront ci saranno differenze prestazionali, ossia 900p e 60fps su PS4 e 720p e 60fps su Xbox One.

Quindi prendendo un vecchio titolo al lancio, che girava meglio su PS4 e utilizzava il vetusto Frostbite 3, prendendo il nuovissimo Star Wars: Battlefront, che girerà a più alta risoluzione su PS4 utilizzando ancora il vetusto Frostbite 3, possiamo asserire che Xbox One è il sistema inferiore.

Tale e illuminante dichiarazione, fatta più da un fanboy che da uno sviluppatore (e ribadisco che il tizio in questione disegna livelli e stage di Battlefield, non mette mano al codice macchina...) sarebbe anche corretta se non fosse per due elementi che in pochi hanno percepito: tanto Battlefield 4 (e ci aggiungo anche Battlefield: Hardline) che Star Wars: Battlefront usano gli stessi asset e lo stesso, antico engine; in due anni da una release all'altra non sono cambiate di una virgola risoluzione e frame rate, con tre produziuoni a 720p su One e tre produzioni a 900p su PS4. 

Inoltre il buon Kertz dovrebbe spiegarci come mai su numerosi giochi vi sia parità prestazionale (e tal volta i giochi anche se con minor risoluzione nativa girano meglio su Xbox One.... misteri della fede e del... DF!!!) anche quando la risoluzione è di 1080p, cosa che non è mai accaduta con i Battlefield e la sua reskin di Guerre Stellari, nemmeno sulla più potente PS4.

Purtroppo, e questa ne è la conferma, engine datati e poco ottimizzati su Xbox One raggiungono risultati indecenti, mentre altri più performanti e meglio ottimizzati riescono a offrire anche sulla console di Microsoft esperienze di gioco ottimali, basti vedere il recentissimo Mad Max di Avalanche Studios, senza scomodare Halo 5: Guardians che è dietro l'angolo...

Inoltre chiedo a Kertz e a tutti coloro che ne stanno riportando i suoi tweet, nemmeno fosse il lead design del Frostbite, per quale motivo vi sia stato un così forte downgrade su Star Wars: Battlefront che dal suo annuncio e relativi primi video sembrava che il gioco dovesse avere una qualità visiva ai limiti del realismo, almeno su PS4 con quel trailer che tutti noi ricordiamo così:


Qualcosa è evidentemente accaduto e tutta quella poverbiale grafica è venuta meno dopo il reveal, dato che gli attuali gameplay video testimoniano il contrario, ossia una grafica "tipica" della serie Battlefield, povera e spartana, sebbene gli effetti di luce e le texture del terreno siano superbi:


Le testate giornalistiche riportassero per intero chi ha scritto quei tweet, che esperienza ha nel settore e se è, cosa ben più importante, uno che disegna su carta bozze di livelli o se programma con C#, C++ e altri tool di sviluppo e sappia riconoscere una Direct X da una Open GL.

Siamo alle solite, basta un tweet di chicchesia per scatenare interi articoli e flame sui forum, poi che sia un semplice designer editor o un coder non fa testo, l'importante è che se ne parli!

E come gli avvoltoi che volteggiano attorno alla bestia moribonda per mangiarne le interiora, spuntano come funghi fantastici sondaggi e pseudo articoli che prendono il "momentum" mediatico cavalcandone perfettamente l'onda e portare altri click, commenti di esperti e infiammare sterili discussioni!!!

Se non ci fossero bisognerebbe inventarli, troppo difficile fare domande magari agli architetti di Xbox One o chiedere lumi ai team interni. Alla fine che Quantum Break utlizzerà le più importanti tecniche di rendering, di cui molte inedite su console, facendo girare tutto a 1080p e 30fps su una "semplice" Xbox One... ma chissene frega! Clickclick! E questo che alla fine conta davvero, per il giornalismo spazzatura.


Poi si arrabbiano se li prendo sempre di mira... 

Ora vado di fretta, devo chiedere al mio meccanico di fiducia qualche consiglio sulla nouvelle cousine....

X-Rays