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lunedì 7 dicembre 2015

Out of Control: PlayStation Troll Experience 2015, ma quasi tutti i media tacciono


A Microsoft non sono bastati due eccellenti E3 (edizione 2014 e 2015 per la precisione), una Gamescom 2015 incredibile e la presenza, più o meno ampia, in altri eventi di rilievo (Comic-Con, The Games Awards ecc.) per far sì che i media si accorgessero di Xbox One come console per il gaming nudo e crudo.

No, non sono bastati due anni pazzeschi, tra line-up senza rivali e la trasformazione della Dashboard con innumerevoli features richieste dagli utenti per convincere le testate giornalistiche online che anche Xbox One poteva valere qualcosa per l'home gaming.

Così come non sono bastate nemmeno una valanga di nuove IP, nuove tecnologie (il cloud su tutte, sfruttato già all'inizio con Titanfall e Forza Motorsport 5, i server dedicati per il multiplayer online) per mettere sotto una luce diversa la nuova console di Microsoft, massacrata sì da un "reveal" a dir poco disastroso, ma anche dagli stessi media che invece hanno elogiato Sony anche quando non ce ne era bisogno.

Tra Digital Faulty (all'epoca Digital Foundry), editoriali di dubbia qualità e pareri "social" sparsi tra NeoGaf, Kotaku e realtà consolidate, si è etichettata Xbox One come la console meno potente, incapace di gestire i 1080p, volta solo ad essere un sistema multimediale rivolto alla TV e incentrato solo su sport e Call of Duty.

Questa pantomima dura da anni e, purtroppo, sembra essere ormai radicata in tutti i più importanti siti specializzati. Microsoft sbaglia tutto mentre Sony non stecca mai. PS4 è la super console in grado di fare tutto mentre Xbox One è una Apple TV monca, una cosa non per hardcore gamer ma per chi ama il salotto e, in misura minore i videogiochi.


In altri termini PS4 viene dipinta come l'unica console di questa generazione, seguita da un ibrido che non eccelle in nessun campo come Xbox One.

Nessuno, o meglio in pochi, hanno riconosciuto i meriti di Phil Spencer di aver raddrizzato il negativissimo trend avviato da Don Mattrick (poi licenziato) e di aver rimesso in carreggiata una console nata sì sotto la stella sbagliata, ma che ad oggi è l'unica che può essere definita tale. Il motivo?

Come tutti voi ben saprete le console sono strumenti indirizzati principalmente al gaming, senza giochi, esclusive e servizi di base tali macchine non avrebbero motivo di esistere. Ed è proprio su questo aspetto che Microsoft si è voluta (ri)focalizzare, tornando a stretto contatto con i giocatori e i fan del brand Xbox, ponendo al centro dell'attenzione "il gioco", tralasciando orpelli e, ahimè, progetti ormai sulla via del tramonto (avete detto Kinect?).

Rendere dunque Xbox One la piattaforma di gioco per eccellenza, facendo tornare i fasti di Xbox 360. Missioni raggiunta, ma nessuno lo vuole dire apertamente. Ryse: Son of Rome, Sunset Overdrive, Forza Motorsport 5 e 6, Forza Horizon 2, Titanfall, Halo Collection e Halo 5, Killer Instinct, Gears of War Ultimate Edition, gli arrivi di Fable Legends, Sea of Thieves, Scalebound, Crackdown 3, Quantum Break, Gears 4, Halo Wars 2 e tantissime altri progetti da tripla A ci hanno tenuto compagnia in questi due anni del lancio della console e che ci terranno compagnia anche per tutto il 2016, siano esse esclusive Xbox One che titoli in esclusiva Microsoft (in arrivo cioè anche su PC Windows, ma con la possibilità di godere del cross-play tra i due formati).

Ai tanti giochi sopra elencati si aggiungono anche un controller che non ha rivali, soprattutto se consideriamo il neoarrivo dell'Elite, un servizio online impeccabile (server dedicati per la maggior parte dei giochi, sia di prime che di terze parti, quindi matchmaking veloci, room che non collassano per colpa dell'host che lascia, assenza di LAG...), la retrocompatibilità gratuita, i Games with Gold che finalmente hanno iniziato a decollare per assortimento e titoli, la capacità della One di gestire il multitasking vero, la parte relativa alla multimedialità e l'utilizzo di Hard Disk USB esterni per installare giochi ed App. App che aumenteranno sensibilmente grazie a Windows 10 di cui la One ne porta ora il "cuore".

Il videogiocatore al centro dell'attenzione con Xbox One, peccato che in pochi se ne siano accorti accecati dal becero marketing di Sony tutto a 1080p e proclami che rimangono giusto tali...

E cosa ci tocca leggere in giro? Che Sony ha vinto l'E3 per due anni di fila, che ha vinto la Gamescom 2015 anche se non ne ha preso parte, che vince il TGS 2015 e vince anche l'evento dedicato a PS4, quel PlayStation Experience 2015 che invece sta portando un mare di polemiche, almeno tra i videogiocatori.

Ricordo ancora come i vari IGN, Gamespot, Eurogamer, Kotaku, Giant Bomb, NeoGaf (stranamente eh) e i portali italiani tutti (Everyeye, Spazio Games, Multiplayer e affini) impazzirono letteralmente alla vista di Shenmue 3 (titolo multiformato finanziato su Kickstarter), del remake di Final Fantasy VII (altro titolo multiformato, per di più realizzato a episodi nemmeno fossero i TellTale Games gli sviluppatori... e Hype che decresce) e di The Last Guardian, titolo annunciato dieci anni fa e, forse, in arrivo su PS4 nel 2017: Sony gioca coi sentimenti, gioca col marketing e, a quanto pare, ha ragione da vendere.


Nessuno dei "giornalisti" in preda al delirio è riuscito a scrivere a mente fredda come lo show di Sony sia stato "paraculo" e, all'atto pratico, impalpabile per il giocatore. Qualcuno sin troppo legato ai ricordi ha deciso bene che un titolo indie (autofinanziato) e un remake previsto anche sulla console rivale potesse avere più appeal davanti alla retrocompatibilità e una line-up 2015 senza freni.

A Sony tutto è concesso, a Microsoft nulla, anche quando fa bene. Non ho letto ad esempio articoli contro Sony sul come la compagnia nipponica si sia sin troppo adagiata sugli allori viste le incredibili vendite di PS4, con critiche sulla mancanza di grosse esclusive anche per quest'anno (se considerate che la più imponente sia una collection... di tre giochi per PS3 riadattati su PS4, online escluso), un orientamento rivolto alle terze parti (vedere giochi come Destiny e Star Wars: Battlefront trattati come esclusive... fa un po' ridere e riflettere) e tanti, tantissimi annunci fumosi in cui solo il fanboy più convinto può credere.

E, purtroppo, il giornalismo videoludico è fatto proprio dai fanboy, non di esperti del settore, almeno nella maggior parte dei casi.

Ancora non ho letto, tanto per fare un altro esempio, di come il PlayStation Now per la "retrocompatibilità" in streaming sia eccessivamente costoso e poco funzionale (ma come, il cloud computing era impossibile e il game streaming invece accessibile a tutti? Non è che forse è l'esatto contrario?).

Ma questi signori hanno i giorni contati e più di qualcuno ha iniziato ad aprire gli occhietti tappezzati di 1080p e slogan pubblicitari: il recentissimo PlayStation Experience 2015 ha svelato le vere intenzioni di Sony.

Nessun gioco tripla A è in arrivo quest'anno, nessun nuovo progetto è stato svelato e si rimane aggrappati ai possibili God of War 4 e la nuova IP di Sucker Punch. Di Horizon: Zero Dawn nemmeno l'ombra, così come il breve spezzone di Uncharted 4 che ha aperto lo show non ha convinto i più (dialoghi con risposte multiole? WoW!), di The Last Guardian c'era solo una statua, di Shenmue 3 non è stata annunciata nessuna nuova raccolta fondi (e questa è la buona notizia).


I giocatori che hanno acquistato PS4 stanno ancora con Knack, Infamous: Second Son, The Order: 1886, Driveclub, Bloodborne e Killzone: Shadow Fall, titoli che hanno più di un anno sulle spalle e che la critica non ha nemmeno premiato più di tanto. Due Natali senza nulla, se escludiamo indie e remaster.

E quali certezze ha il povero fan di PS4? Uncharted 4 e una manciata di mosche bianche poichè del resto non si sa nulla ancora. Il PSX 2015 è stato il tripudio del casual gamer, con indie e giochi mobile in arrivo sulla super performante PS4 (il cui hardware è spinto da tecnologia aliena secondo i media e gli ingegneri di settore), con l'aggiunta di ancora più "casual" grazie a quel marchingegno medievale del PlayStation VR. 

Muniti di caschetto per la realtà virtuale, due controller che rimandano a dei vibratori, un accrocco che bisogna collegare a PS4 per generare più potenza altrimenti la realtà virtuale sarebbe impossibile (ma come, PS4.. 1080p... GPU venuta dallo spazio e 8 GB di GDDR5 che fine hanno fatto?) per godere a... altri indie. 

Ma questa volta completamente in 3D! Basta avere una stanza adibita unicamente alla PSVR e il gioco è fatto!


Torniamo seri: ci si aspettava un nuovo Crash Bandicoot, perchè così aveva fatto intendere la maglietta di Shawn Layden di Sony che presenziato la conferenza. Per quale diamine di motivo indossava quella maglietta altrimenti? Non lo sa nemmeno Sony

Forse voleva copiare Phil Spencer, ma Spencer con le sue famose t-shirt vuole sempre indicare un annuncio dietro l'angolo, un messaggio subliminale rivolto ai fan, ma con dimostrazione pratica.


Il flop del PlayStation Experience di quest'anno ha obbligato il boss dei Sony Worldwide Studios, Shuei Yoshida, a cercare di depistare chi si aspettava molto di più, dicendo che tale show era rivolto a titoli minori. La casa di PlayStation, la comunità PlayStation riunita per... degli indie e delle demo esilaranti sulla realtà virtuale? Qualcosa non quadra. 

Due anni senza grossi annunci all'E3 (escludendo Horizon e il fu The Order), un TGS risicato (nessun nuovo annuncio, per non una manciata di giochi  che mai vedranno la luce in occidente), l'assenza alla Gamescom di agosto, un evento quello del Paris Games Week che nessuno si ricorda e ora il PSX che ha mandato su tutte le furie chi credeva di avere tra le mani la console "for the players".

Ad uno show il cui tema principlae è "l'esperienza PlayStation" ci si aspettava senz'altro di più, e i pochi annunci fatti riguardano giochi che vedranno la luce anche su altre piattaforme (Street Fighter V che già conoscevamo, in arrivo anche su PC, Ni no Kuni 2 che vedrà su PS4 il suo "console debut" così come anche per Ace Combat 7, Final Fantasy VII Remake e Paragon, il MMO di Epic Games). 

Lo ha spiegato anche Yoshida cosa voglia dire il termine "console debut":


Nonostante ciò molti siti riportano "l'esclusività PS4" dei giochi annunciati alla PSX... forse per rifiutare l'idea di aver assistito ad una sagra di paese piuttosto che ad uno show di Sony.

Nessuna esclusiva "only on PS4", nessun annuncio riguardo nuove IP che non fossero indie. Il problema, ma nessuno ve lo dirà, è che Sony sta attraversando ancora un periodo buio a livello economico, è vicina alla banca rotta e per questo motivo non può effettuare ingenti investimenti su nuovi titoli (il flop di The Order: 1886 ha messo in crisi gli stessi Ready at Dawn, ora divenuti software house multiformato). Ogni tripla A che non raggiunge l'obiettivo porta solo il segno meno nella casse, ed è un rischio che Sony non può prendere, almeno per il momento. Ecco perchè la grande S punta più al sodalizio con le terze parti, "acquista" l'esclusività sulla promozione pubblicitaria di titoli previsti anche per altre console, per una mera questione di "soldi": meno rischi, assenza di investimenti, ritorno garantito.

Dall'altro canto Microsoft può rischiare nuovi approcci transmediali come Quantum Break (gioco e serie TV incrociati), nuove tecnologie (Crackdown 3 e cloud computing), investimenti su nuove IP (Scalebound, Sea of Thieves, Ryse, Sunset Overdrive, Fable Legends ecc.). Male che vada se un titolo "stecca" non si produce il sequel, ma questo non compromette la stabilità del brand e dell'intera compagnia. Ecco perchè su Xbox One è possibile trovare più varietà, più qualità e il più alto numero di esclusive (Xbox o Microsoft che siano).

Potremmo quasi dire che la situazione si è ribaltata a 360 gradi, con Microsoft che ha fatto ammenda degli erori iniziali e ha iniziato a lavorare a stretto contatto coi fan, mentre Sony aveva iniziato benissimo salvo poi chiudersi in se stessa. Il risultato finale è stata proprio la traballante PSX di sabato scorso.

Pubblicità ingannevole
Sony ora è tutta Call of Duty e TV (DLC in esclusiva temporanea, tornei ufficiali, PlayStation Vue), con PS4 la piattaforma preferita dai casual gamer e dagli sviluppatori più piccoli (indie e PlayStation VR), con buona pace per gli hardcore gamer stanchi di titoli arcade come Driveclub o piatti come Killzone; tanti servizi a pagamento e lontani dall'essere "for the players", vedi PlayStation Now e l'emulazione (ripeto, emulazione, non retrocompatibilità) dei vecchi titoli PS2 su PS4 che è necessario riacquistare in forma digitale a prezzi allucinanti (tra i 10 e i 15 euro per titolo), una piattaforma online che nonostante sia diventata a pagamento soffre sempre di più bassi che alti e che è ancora basata sul peer to peer per il gioco in rete (offline durante il Black Friday, problemi ai server di Bloodborne ecc.).

Su Xbox One invece tutto l'opposto, Xbox Live che rimane l'eccellenza per il multiplayer online, server Azur dedicati, cloud computing, line-up e titoli AAA in esclusiva, retrocompatibilità gratuita con tutti i Games with Gold di Xbox 360 su One, Windows 10, Universal App, integrazione con la TV, team Xbox che ascolta i fan e ci lavora a stretto contatto proponendo nuove feature mese dopo mese.

Con mia sorpresa ho notato come Everyeye abbia realizzato un editoriale "contro" di Sony dopo la conferenza del PSX 2015, che mi trova d'accordo su tutti gli aspetti. Finalmente ci si inizia a svegliare da quel torpore durato per troppo tempo, e qualche giornalista sembra essersene accorto. Non è mai troppo tardi ed è giusto che qualcuno inizi a dire la sua senza sudditanza e senza troppe paure di ferire il fanboy di turno. Questo è il compito del giornalista, non di tessere lodi sempre e comunque anche quando le cose non vanno bene.

Qualcuno mi potrà dire che tutto ciò ha un prezzo: un hardware inferiore e la presenza ancora del resolution gate. Rispondo: ne siete così sicuri? Già conoscete il prezzo dei 1080p e di come molti giochi su PS4 girino a tale risoluzione per via della mancanza di effetti e filtri, cosa che non manca a Xbox One sebbene a risoluzione più bassa (900p). Posso portarvi gli esempi di Need for Speed e di Just Cause 3 (grass-gate al contrario), mentre non si hanno problemi con Fallout 4 e Assassin's Creed: Syndicate (stessa risoluzione). 

Ma perchè ancora titoli a risoluzione più bassa? Star Wars: Battlefront a 720p come Battlefield 4 e Hardline per via del Frostbite, gli altri per mancanza di ottimizzazione e, cosa più importante, l'assenza di API basate sulle DirectX 12, finalmente giunte su Xbox One e in attesa di essere utilizzate. Con Quantum Break avrete una risposta a tutti i vostri punti di domanda, ma intanto godetevi Rise of the Tomb Raider, un titolo a 1080p eccezionale dal punto di vista tecnico. 

Just Cause 3:




Need For Speed:




Eh sì, Xbox One può raggiungere 1080p senza troppi problemi o compromessi, checchè ne dica il DF che è rimasto ancora scottato dai 60fps solidi di Halo 5 o dall'imponenza del nuovo Tomb Raider.

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